Bisogni Educativi Speciali
Una priorità che l’Istituto si è posta, in conformità con la legge 107/15 e con i suoi decreti attuativi, è il conseguimento da parte di ciascun alunno di abilità, conoscenze e competenze, attraverso un graduale sviluppo processuale, individuando tutte quelle strategie d’insegnamento atte a potenziare le capacità di ognuno. L’obiettivo è la valorizzazione della diversità come risorsa, al fine dello sviluppo globale della personalità di ogni studente grazie anche alla costruzione di relazioni positive nel gruppo classe, così da garantire la reale inclusione.
A questo scopo ogni anno, in collaborazione con famiglie e territorio, il Gruppo di lavoro per l’Inclusività (GLI secondo quanto indicato dalla D.M. del 27.12.2012 e della C.M. n. 8 del 6.03.2013), predispone il Piano Annuale dell’Inclusività (P.A.I.) che viene approvato dal Collegio dei Docenti. Nel documento, dopo la rilevazione iniziale delle situazioni di alunni B.E.S. presenti nella scuola, si individuano risorse umane e tecnologiche in modo tale da attuare strategie didattiche ed educative atte a favorire il processo di formazione degli studenti e il futuro inserimento nel mondo del lavoro.
La scuola inclusiva risponde ai bisogni degli alunni progettando l’organizzazione e l’offerta curricolare in funzione di ciascuno.
In base alla normativa vigente ogni istituzione scolastica è chiamata a rilevare i bisogni educativi speciali (BES) di ciascun alunno e a realizzare la personalizzazione del processo formativo.
Personalizzare l’insegnamento vuol dire diversificare i percorsi formativi, per favorire la promozione delle diverse potenzialità individuali o approfondire interessi personali e quindi per garantire il “benessere a scuola”.
La promozione del benessere è dunque l’obiettivo di un lavoro attento e di un impegno condiviso della nostra scuola in sinergia con le risorse esistenti sul territorio.
Le finalità educative stabilite dal Collegio Docenti e formalizzate nel PTOF integrano in un progetto unitario gli ambiti del SAPERE (CONOSCENZE), del SAPER FARE (CAPACITÀ) e del SAPER ESSERE (COMPETENZE), e considerano l’apprendimento come un’attività che coinvolge l’individuo nella sua totalità umana ed esistenziale.
La personalizzazione è un processo che prevede che ogni alunno faccia parte integrante del gruppo classe e che la sua presenza possa determinare occasioni formative uniche per tutti, in virtù di una didattica connotata da apprendimenti significativi, che puntano l’attenzione sulla dimensione affettivo-relazionale dell’esperienza scolastica e sull’esercizio di una cittadinanza consapevole e solidale.
La scuola è inclusiva se è COMPETENTE e ACCOGLIENTE.
Il nostro Istituto cerca di garantire il successo formativo di tutti gli alunni, rimuovendo o minimizzando gli ostacoli che rendono difficoltoso l’apprendimento e il corretto inserimento nel contesto socio-culturale e scolastico.
Vengono, inoltre, promossi percorsi che rispondano con attenzione ai bisogni di personalizzazione di alunni che manifestino o si trovino in difficoltà temporanea o duratura rispetto al rendimento scolastico e al conseguimento delle competenze adeguate.
La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 sancisce che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”.
Leggere le situazioni di alcuni alunni attraverso il concetto di Bisogno Educativo Speciale (B.E.S) consente alla Scuola di effettuare un significativo passo in avanti verso la piena inclusione.
Il concetto di Bisogno Educativo Speciale è una macrocategoria che comprende dentro di sé tutte le possibili difficoltà educative e di apprendimento degli alunni, sia le situazioni di disabilità riconducibili alla tutela della Legge 104 del 5 febbraio 1992, sia i disturbi evolutivi specifici di apprendimento (DSA), Legge 170 dell’8 ottobre 2010 , sia le altre situazioni di problematicità psicologica, comportamentale, relazionale, relativa all’apprendimento, di contesto socioeconomico, ambientale, linguistico – culturale …
Il “Bisogno Educativo Speciale” non va inteso come una diagnosi clinica, ma una dimensione pedagogico-politica.
Le disposizioni ministeriali (Circolare Ministeriale n. 8 del 6 Marzo 2013; Nota Ministeriale del 27 giugno 2013 (PAI); Nota Ministeriale del 22 Novembre 2013) sostengono e valorizzano il ruolo pedagogico e didattico del team docenti nell’individuazione dell’alunno come alunno con BES (ai docenti non è richiesto di fare diagnosi, ovviamente, ma di riconoscere una situazione di problematicità).
Le recenti disposizioni ministeriali riconoscono agli insegnanti la possibilità di individuare l’alunno con BES sulla base di “ben fondate considerazioni pedagogiche e didattiche” consentendo alla scuola di riappropriarsi di un forte ruolo che le è proprio.
L’estensione del diritto alla personalizzazione dei percorsi formativi e di valutazione anche ad alunni non compresi nella legge 104/92 e nella Legge 170/2010, è una scelta importante che favorisce politiche scolastiche più eque ed inclusive: alunni che prima non erano individuati come portatori di bisogni e tutelati in questo senso, ora lo possono essere.
ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI COINVOLTI NELL’INCLUSIONE SCOLASTICA
Per quanto riguarda gli alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale e disagio comportamentale-relazionale.
Tali tipologie di Bes dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi come, ad esempio, la segnalazione degli operatori dei servizi sociali oppure di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. Gli interventi predisposti potranno essere di carattere transitorio.
Il docente referente che si occupa del disagio, all’inizio dell’anno scolastico, rileverà i casi di alunni “a rischio” attraverso incontri con i C.d.C. I docenti saranno invitati a compilare la “Scheda per la rilevazione di alunni in disagio” e comunque a fornire tutte le notizie e i materiali che riterranno necessari. Le segnalazioni potranno avvenire, naturalmente in corso d’anno, qualora se ne presenti la necessità. La scheda elaborata in maniera dettagliata verrà inoltrata dal coordinatore di classe al Dirigente Scolastico. Il Dirigente Scolastico, il docente referente, dopo aver esaminato le relazioni dei casi segnalati, con eventuale consulto di esperti della problematica evidenziata, valuteranno un primo approccio di intervento. Il C.d.C. pianifica l’intervento e, se necessario, predispone il piano personalizzato. Al fine di verificare l’efficacia dell’intervento si terranno incontri periodici nell’ambito dei C.d.C. programmati, o se necessario, con sedute appositamente convocate. La documentazione prodotta (scheda di rilevazione, PdP, interventi) sarà raccolta nel fascicolo personale riservato dell’alunno.
Il responsabile del Disagio, in accordo con la famiglia e con il Consiglio di Classe, potrà proporre all’allievo anche percorsi scolastici integrati con altri centri formativi, che siano maggiormente adatti alle sue esigenze e lo possano aiutare a sviluppare in modo più consono le sue capacità.
RISORSE UMANE D’ISTITUTO
Funzione strumentale BES/DSA
Collabora con il Dirigente Scolastico e con il personale della scuola per svolgere:
- azione di coordinamento delle attività previste per gli alunni con BES,
- coordinamento per la stesura del PDP e predisposizione di modulistica;
- creare un archivio o una banca dati di proposte didattiche integrate fruibile di docenti e propone materiali utili per l’integrazione
Consiglio di Classe
- fa osservazioni mirate per rilevare le diverse tipologie di BES presenti nell’Istituto;
- favorisce il confronto e la continua collaborazione;
- ha il compito di indicare in quali casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche, e sulla base della eventuale documentazione clinica e/o certificazione fornita dalla famiglia;
- deve utilizzare al meglio le risorse umane strumentali finanziarie disponibili;
- consente l’adattabilità del percorso didattico, degli spazi, dei materiali, in base alle esigenze riscontrate (Miglioramento/peggioramento, adeguatezza/inadeguatezza)
- comunica con la famiglia ed eventuali esperti
- elabora il Piano Didattico Personalizzato che ha lo scopo di definire, monitorare
e documentare le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti per tutti gli alunni individuati in situazione di svantaggio scolastico.
- Il PDP deve essere firmato dalla famiglia, dal Consiglio di classe e dal Dirigente Scolastico.
- valuta se apporre eventuali modifiche o integrazioni nel corso dell’a.s. e si preoccupa di comunicarle alla famiglia;
- verifica singolarmente e collegialmente la positività o le criticità dei risultati raggiunti.
Collegio dei Docenti
- discute e delibera i criteri per l’individuazione degli alunni con BES.
- al termine dell’anno scolastico verifica i risultati ottenuti.
Ogni docente
- nell’ambito dell’insegnamento della propria disciplina e, compatibilmente alle esigenze della classe, attuerà interventi didattici individuali di recupero e di rinforzo nei confronti degli alunni in condizioni di disagio e di difficoltà di apprendimento articolando il percorso formativo su obiettivi minimi e criteri di verifica concordati;
- creerà situazioni di apprendimento che possano favorire lo sviluppo e il consolidamento delle capacità e delle competenze di tutti gli allievi.
Ruolo delle famiglie
Le famiglie saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi attraverso:
- la condivisione delle scelte effettuate
- il coinvolgimento nella redazione dei PdP
Le famiglie devono essere coinvolte nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei propri figli, anche come assunzione diretta di corresponsabilità educativa.
I genitori verranno accolti ed ascoltati nel confronto con il docente coordinatore di classe e con il referente per i Bes per condividere interventi e strategie nella redazione del PDP.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
per ogni soggetto si dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a:
- rispondere ai bisogni individuali
- monitorare la crescita della persona ed il successo delle azioni
- monitorare l'intero percorso
- favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità
- costruire un dossier di sviluppo
Studenti con Disturbo Specifico di Apprendimento
Per gli studenti con Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) l’Istituto mette a disposizione tutti gli strumenti e gli ausili disponibili e recepisce le indicazioni contenute nella Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010. Per ogni alunno verrà predisposto dal Consiglio di Classe il Piano Didattico Personalizzato (PDP) elaborato d’intesa con le famiglie.
Studenti con Disabilità (F.S. H)
L’istituto ha due Funzioni Strumentali dedicate agli studenti con disabilità, i cui compiti sono:
- Gestione della documentazione riservata relativa agli allievi disabili
- Collaborazione alla formazione classi
- Coordinamento degli insegnanti di sostegno e degli OSE (operatori socio-educativi), personale richiesto per gli alunni disabili in situazione di gravità
- Individuazione, monitoraggio e verifica di percorsi adeguati alle esigenze di detti alunni nell’ambito del progetto di vita, in costante collaborazione con docenti di sostegno, Consigli di Classe, famiglie, ASL, eventualmente anche con la Città Metropolitana e la Formazione Professionale.
- Collaborazione con i coordinatori di classe e con la Figura Strumentale sui BES/DSA e Funzione Strumentale sul recupero e disagio
- Collaborazione con la F.S. sull’orientamento. Partecipazione agli Open day.
Incontri con gruppi di allievi, famiglie, insegnanti di sostegno e gli operatori dei Servizi provenienti da scuole secondarie di 1° grado per eventuali iscrizioni presso il nostro Istituto per il anno scolastico successivo
- Incontri e accoglienza delle famiglie, dei medici, degli insegnanti e degli alunni che si iscriveranno nel nostro Istituto.
Nell’ottemperanza della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, il nostro Istituto affronta l’integrazione in maniera così strutturata:
Definizione nell’ambito del C.d.C., su indicazione del docente di sostegno e dei referenti Asl, del Piano Educativo Individualizzato (PEI) in collaborazione con la famiglia ed analizzando la situazione iniziale che tenga conto della Diagnosi Funzionale e delle osservazioni sistematiche
L’obiettivo per detti alunni, come per tutti gli altri, è l’inclusione, il conseguimento dell’autonomia, della formazione globale e integrale, l’acquisizione di competenze in ambito culturale e professionale spendibile nel mondo del lavoro.
Vengono utilizzate strategie operative prediligendo i piccoli gruppi, il peer to peer, attività a classi aperte, didattica innovativa, strumenti informatici, per favorire l’inclusione e il successo formativo. L’Istituto in base alle esigenze degli alunni propone anche Progetti Integrati con la Formazione Professionale (CIF, ISFORCOOP, CEL) e percorsi personalizzati. La personalizzazione dell’apprendimento e la lotta alla dispersione scolastica richiedono, dunque, un impegno progettuale e organizzativo basato sulla collaborazione e l’apporto delle diverse competenze disciplinari. Riteniamo doveroso attivare prassi multidirezionali, al fine di valorizzare le opportunità del singolo studente, nel complesso sistema formativo e di garantire il successo scolastico.
Una scuola inclusiva si deve muovere per il miglioramento gestionale, didattico, formativo affinché tutti gli alunni si sentano accolti e appartenenti alla realtà scolastica.
Proponiamo quindi una didattica inclusiva che tiene conto soprattutto di 3 elementi:
- il valore della differenza, poiché ricercando, riconoscendo e comprendendo il funzionamento individuale, si può agire in modo efficace e parte4cipativo;
- l’uguaglianza sostanziale, come impegno alla ricerca di forme di differenziazione e di compensazione per raggiungere un sicuro successo formativo;
- la piena partecipazione sociale, attraverso offerte formative realizzate in contesti naturali e in situazioni collettive.
Una risorsa del nostro Istituto, in linea con quanto detto, è il Bar Didattico, nel quale tutti gli studenti, con particolare riguardo per gli alunni disabili o in difficoltà, si avvicendano e vivono una esperienza lavorativa in ambiente protetto. Il Bar Didattico è utilizzato anche per percorsi di alternanza scuola-lavoro.
A tutti gli alunni dalla seconda classe, in conformità con la normativa, vengono proposti percorsi di alternanza scuola-lavoro adeguati alle loro caratteristiche.
Interventi di recupero per tutti gli alunni (F.S. per il contrasto alla dispersione scolastica)
L’Istituto prevede una Funzione strumentale che si occupa del recupero scolastico degli alunni e del disagio, i cui compiti sono:
- Lavora in stretto contatto con la Dirigenza, il suo Staff e le altre F.S;
- Coordina le attività di tutoraggio per gli studenti del primo biennio che evidenzino problemi in merito all’inserimento nel percorso formativo o di altra natura;
- Provvede, in accordo con gli alunni, i genitori ed il consiglio di classe ad eventuali ri-orientamenti in percorsi più adatti alle caratteristiche dei ragazzi;
- Collabora costantemente con coordinatori e tutor delle classi prime per monitorare la frequenza scolastica degli alunni, risolvere eventuali problematiche che la rendano difficoltosa e, in “estrema ratio”, segnala eventuali gravi irregolarità alla Procura dei Minori del Tribunale di Genova;
- Tiene i contatti con le famiglie di eventuali minori a rischio;
- Collabora con figure istituzionali che seguono i ragazzi problematici al di fuori dell’ambito scolastico, quali assistenti sociali, dottori o altro per individuare percorsi e soluzioni adeguate a migliorare il benessere degli alunni ed una proficua frequenza scolastica;
- Cura l’aggiornamento delle procedure e della modulistica relative all’ambito di sua competenza;
- Monitora i risultati dell’apprendimento scolastico durante tutto il corso dell’anno;
- Predispone calendario e procedure relative ai corsi di recupero tenendo conto delle segnalazione di allievi che necessitano di interventi di recupero in discipline specifiche. I corsi vengono organizzati con gruppi ridotti di allievi e con insegnanti della materia affinché vengano rinforzate le capacità e colmate le carenze per favorire risultati positivi. Coordina l’organizzazione dei corsi, la compilazione dei documenti (registro presenze e verifiche) da parte degli insegnanti che tengono i corsi e la frequenza degli alunni.
Considerata l’importanza di sostenere con attività di recupero tutte le classi dell’Istituto, alla luce dell’esperienza finora maturata e valutando l’esito delle attività finalizzate al recupero/sostegno allo studio svolte nei precedenti anni scolastici, il Collegio docenti delibera di favorire l’inclusione di ogni alunno cercando di sostenerlo prontamente laddove si verifichino carenze o difficoltà in qualche insegnamento specifico.
Nelle classi prime i laboratori interclasse agiscono nelle due settimane di pausa didattica e favoriscono il recupero seguendo la metodologia di lavoro per UDA, dividendo gli alunni per assi culturali e sviluppando inoltre dei laboratori d’interesse. Nelle altre classi i corsi di recupero sono attivati soprattutto dopo la fine delle lezioni per aiutare i ragazzi nella preparazione delle verifiche di fine agosto.
In allegato le normative di riferimento:
Legge nr. 104 del 05021992.pdf
Legge nr. 170 del 08102010.pdf
Ultima revisione il 17-09-2024